Viene considerato uno dei luoghi più belli e famosi al mondo, molte persone identificano la Bolivia in questo luogo magico: il Salar de Uyuni è sicuramente uno dei luoghi più incredibili al mondo, è stata una parte davvero importante del nostro viaggio in Bolivia ma, spesso si parla solo del Salar e non ti tutto ciò che lo circonda. Uno dei tour classici che si svolgono sia che ci si trovi in Cile, oppure in Bolivia, è il Tour di Uyuni, un tour che solitamente si struttura in 3 o 4 giorni e che attraversa una delle aree naturali più belle al mondo.

Tour del Salar: Itinerario di 3 giorni

Prima di raccontarvi nel dettaglio come si è svolto il nostro itinerario, ci tengo a precisare che ne esistono di due tipi: quello di tre giorni e quello di 4 giorni. I due tour sono identici l’unica differenza consiste nel decidere se fare andata e ritorno dallo stesso punto di partenza oppure no: mi spiego meglio. Il nostro tour partiva da San Pedro in Cile ed è terminato in Bolivia a Uyuni, per una durata totale di 3 giorni; se avessimo deciso di rientrare a San Pedro, il tour sarebbe durato 4 giorni dove l’ultimo giorno, il quarto, sarebbe stato il giorno di viaggio per rientrare in Cile. Lo stesso vale se decidete di fare questo tour partendo da Uyuni in Bolivia.

Giorno 1 → Il pulmino da San Pedro ci raccoglie dall’ostello verso le 7.30 e si dirige alla frontiera boliviana di Hito Cajonche a circa 45 minuti di macchina. Eseguiamo tutte le procedure doganali e possiamo ufficialmente dire di essere in Bolivia. Il nostro autista ci prepara la colazione; a 4.000mt di altezza riparati dalla jeep, ci gustiamo un tè con la coca e la palta (pane e avocado) nell’attesa che arrivi il nostro autista/guida che ci accompagnerà per i prossimi 3 giorni in Bolivia. Carichiamo i bagagli sulla jeep, ci sistemiamo e partiamo alla volta del Tour di Uyuni ma prima, dobbiamo fare un’altro stop all’ingresso della Reserva National de Fauna Andina Eduardo Avaroa dove si paga il biglietto d’ingresso da conservare per tutta la giornata.

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Il tour inizia con una discesa lungo le pendici del vulcano Licancabur per poi raggiungere la bellissima Laguna Blanca; qui scendiamo e ci incamminiamo per una decina di minuti costeggiando il suo litorale: la vista ci lascia senza fiato! La seconda tappa è la Laguna Verde, una laguna dal colore verde-azzurro dovuto alla concentrazione nelle sue acque di piombo, zolfo, arsenico e carbonato di calcio. Anche in questo caso scendiamo per fare qualche foto e per ammirare la laguna che sulle sfondo ha due bellissimi vulcani.

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Proseguiamo per il deserto di sassi chiamato Salvador Dalì chiamato così perchè disseminato da enormi massi che sembrano proprio essere stati accuratamente sistemati dal pittore spagnolo. Dopo qualche foto, si torno in macchina per proseguire verso una sorgente di acqua calda naturale dove è possibile fare il bagno. L’acqua ha una temperatura che si aggira attorno ai 30°, ci sono due vasche dove potersi immergere e godere dei benefici dell’acqua e del calore che a queste altitudini non è affatto male. Le terme sono a pagamento e ci sono degli spogliatoi dove potersi cambiare. Ci rilassiamo nelle acque termali per una trentina di minuti oltre, potrebbe darci qualche problema con l’altitudine e in più dobbiamo anche pranzare.

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Dopo esserci rifocillati si riparte, raggiungiamo una grande zona di gejser chiamata Sol de Mañana. Camminiamo accanto a delle pozze di fango di vari colori che ribollono e a fumarole che puzzano di zolfo. Il nostro tour è iniziato da poco ma quello che è chiaro è che i paesaggi in questa riserva, cambiano ogni metro; in un attimo stai passeggiando ai piedi di un vulcano mentre l’attimo dopo sei nel deserto tra mille geyser.

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L’ultima tappa della giornata oserei dire anche la più bella in assoluto dell’intero tour, è dedicata alla Laguna Colorada, un lago rosa/rosso la cui colorazione è data dalle alghe e dal plancton mentre il bordo del lago è orlato di brillanti depositi bianchi di sodio, magnesio, borace e gesso. Sullo sfondo della laguna si stagliano dei bellissimi vulcani e l’intera laguna è popolata da migliaia di fenicotteri. Abbiamo percorso gran parte del litorale del lago, abbiamo scattato centinaia di foto, continuando a rimanere a bocca aperta perché ogni angolatura, ogni cambio di luce, regalano un paesaggio davvero difficile da descrivere e che non rende in nessuna foto scattata.

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Dalla laguna all’ostello ci attendono ben due ore di jeep, la strada è sterrata come sarà in quasi tutto il tour. Abbiamo alloggiato in un ostello nella cittadina di Villa Mar. Non aspettatevi delle sistemazioni a cinque stelle, qui gli stelle sono ciò che di più spartano ho avuto modo di vedere in vita mia. Noi dormiamo in una stanza privata che consiste in un letto sormontato da 100 coperte, il bagno che così può essere chiamato è condiviso, non c’è acqua calda e a malapena ci si lava iniziamo denti. Quella notte abbiamo dormito vestiti con le boule dell’acqua calda.

Giorno 2 → Ci svegliamo intorno alle 7, il tempo di fare colazione, caricare la jeep, e si riparte per una seconda giornata di viaggio, la meno bella e spettacolare dell’intero tour.

Iniziamo la giornata visitando diverse conformazioni rocciose come la Coppa del Mondo, Il Cammello poi una zona dove si raccoglievano moltissime conformazioni rocciose e dove abbiamo fatto la sosta più lunga camminando e salendo a piacimento sopra le rocce. La tappa seguente è stata la Laguna Misteriosa la jeep si ferma e con la guida iniziamo un piccola camminata attraverso una laguna fatta di muschi verdi spugnosi fino ad arrivare un una punta panoramica dove la vista è da togliere il fiato.

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L’itinerario prosegue in una zona ricca di canyons il più famoso e spettacolare è il canyon dell’Anaconda che osserviamo dall’alto di un’altura. Il pranzo è in una cittadina semi desertica, e da qui, ripartiamo percorrendo una strada panoramica Canyador Sora. Come spesso succede foriamo una gomma, ma il nostro abile autista in 15 minuti risolve la situazione e possiamo ripartire verso il villaggio di Julaca. Qui vi consiglio di gustare una birra alla quinoa tipica della zona mentre scattate qualche foto dei binari e dei vagoni di treno abbandonati.

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Raggiungiamo la nostra ultima tappa, l’ostello di sale nel villaggio di Chuvica; a differenza dell’alloggio della prima notte, qui l’intera struttura è fatta di sale, gli alloggi sono un pochino più confortevoli e pagando è possibile fare una doccia calda. Anche questa notte l’abbiamo passata vestiti e abbracciati alla nostra boule dell’acqua calda.

Giorno 3→ Il gran giorno è arrivato la sveglia è alle 5 si gela, è buio pesto, ma noi non vediamo l’ora di salire sulla jeep per vedere l’alba sorgere sul Salar de Uyuni. Ci fermiamo nel mezzo del nulla, non c’è strada, siamo sul salar, siamo emozionati, e guardiamo il sole sorgere sulla distesa bianca più grossa al mondo. Dopo circa un’oretta di viaggio raggiungiamo l’isola Incahuasi la famosa isola dei cactus. Paghiamo il biglietto d’ingresso e iniziamo il percorso di 45 minuti per attraversare l’intera isola che è totalmente ricoperta di cactus Thichoreus e il paesaggio diventa passo dopo passo sempre più surreale. Terminato il mini trekking sull’isola, ci aspetta la colazione per poi iniziare la vera esplorazione del Salar.

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Ci allontaniamo dall’isola per verso un’area più isolata dove iniziamo a scattare le classiche foto da salar: fotomontaggi buffi di persone divorate da un dinosauro giocattolo oppure gruppi di persone che escono buffamente da uno zainetto. Dopo aver prodotto una quantità di foto da servizio fotografico, ci dirigiamo al punto di arrivo della Dakar dove oltre ad un isolotto pieno di bandiere di tutti i paesi che hanno partecipato a questa corsa, c’è un monumento di sale con la scritta Bolivia che stava a indicare l’arrivo della corsa.

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Usciamo dal salar e per pranzo ci fermiamo al villaggio di Colchani, qui troverete un bagno e alcune bancarelle di souvenir. L’ultima tappa del nostro tour il cimitero dei treni, uno spiazzo deserto dove sono ammassati vagoni e locomotive di treni del XIX sec. Qui finisce il nostro tour del Salar de Uyuni, il nostro autista ci accompagna nell’ufficio dell’agenzia che si trova proprio nella cittadina di Uyuni dove lasciamo i nostri feedback sul tour e salutiamo il nostro autista che in tre giorni ha percorso per noi ben 900km su strade inesistenti.

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Tour del Salar de Uyuni: come organizzarlo

Avevamo letto varie opinioni su questo tour, siamo stati anche un pochino spaventati da recensioni pessime di persone che hanno rischiato la vita a bordi di jeep in pessimo stato e autisti poco sicuri. Arrivati a San Pedro, abbiamo scelto un agenzia tra tante perché come vi anticipavo, il prezzo non è trattabile e bene o male tutti i tour percorrono le stesse tappe e alloggiano in ostelli simili e mangiano le stesse cose. Osservando le altre auto e gli altri tour, ho visto davvero poche differenze tra il nostro e il loro e questo mi fa supporre che un’agenzia valga l’altra.

Tour del Salar de Uyuni: quanto costa

Non c’è molto margine di trattative, sia che lo prendiate con partenza da San Pedro o da Uyuni, tutti i tour costano allo stesso modo e potreste ricavare un piccolissimo sconto solo se con la stessa agenzia acquisterete altri tour. Il tour di 3 giorni con partenza da San Pedro e termine a Uyuni il costo si aggira attorno ai 150 euro a persona. Nel prezzo è incluso: il trasporto con jeep 4×4, tutti i pasti (3 colazioni, 3 pranzi e due cene) e il pernottamento. Prima di partire per il tour le agenzie vi diranno di portare con voi circa 40 euro in pesos boliviani che vi serviranno per l’ingresso al parco, la doccia calda, l’isola del salar e per comprarvi cibo e da bere durante il viaggio.

Tour del Salar de Uyuni: quando andare

In generale qualunque stagione scegliate per visitare queste aree, troverete paesaggi diversi e climi diversi. Viene sconsigliato questo tour solo nei mesi da Dicembre a Febbraio dove la stagione delle piogge allaga parte del lago rendendo inaccessibile la visita di parte del lago stesso e dell’isola.

Noi abbiamo svolto il tour del Salar de Uyuni in Agosto, il loro inverno; le temperature erano molto basse, ma le giornate erano sempre con cielo azzurro e sole.

Tour del Salar de Uyuni: cosa portare

Come avrete capito il tour di tre o quattro giorni di Uyuni, è un’esperienza unica ma anche molto spartana. Dopo la mia esperienza posso dirvi con certezza cosa assolutamente dovete portare con voi:

  • Occhiali da sole, cappello e protezione solare, il viaggio si svolge quasi sempre sopra i 4.000 mt e il sole può essere davvero forte.
  • Cavi per smartphone e macchine fotografiche e un power-bank molto potente: avrete modo di ricaricare il vostro apparato elettronico solo negli ostelli e spesso nelle stanze non c’è una presa ma ci sono delle ciabatte condivise con tutte le persone che vengono ospitate.
  • Utilizzate abbigliamento tecnico a strati, il viaggio ha continui sbalzi di temperatura ed è sempre tutto molto polveroso.
  • Portate con voi salviette intime e amuchina perché come vi dicevo le condizioni igieniche sono scarse.
  • Vi segnalo che in tutta l’area non c’è rete non c’è internet quindi preparatevi a rimanere scollegati dal mondo per tre giorni.

3 COMMENTS

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  2. Ciao, noi dovremmo fare questo tour partendo però da Uyuni per finire a San Pedro…con quale agenzia hai fatto il tour? Ho letto in rete molti commenti negativi su agenzie con autisti e dipendenti poco affidabili e scorbutici e vorrei qlc consiglio sulla prenotazione…grazie in anticipo

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