La Colombia è un paese che mi ha colpito, non mi sarei mai aspettata che, di ritorno da questo viaggio, me ne sarei del tutto innamorata. I suoi molteplici aspetti naturalistici e paesaggistici, erano del tutto inaspettati, in Colombia c’è un po’ di tutto: mare, montagna, foresta, deserto, storia, musei…
Abbiamo deciso d’inserire nel viaggio una meta meno battuta per il turismo colombiano: Leticia e la foresta amazzonica. Non è certo un’esperienza che si può fare in autonomia, animali velenosi, percorsi nella selva, pesca e altro ancora. Ma, come visitare e a chi affidarsi in amazzonia? La soluzione migliore è quella di affidarsi ad una guida esperta e competete che vive in amazzonia e che conosce queste terre.
Dalle ricerche su web, spunta il nome di Amazonas Jungles tour, un team a gestione famigliare che è specializzato in tour di vari giorni in amazzonia. La sua grande competenza, la disponibilità e le ottime recensioni hanno fatto propendere la nostra scelta su di loro. Sergio, è il gestore di amazzonia tour, lui e suo padre sono originari di Puerto Narino dove hanno base i tour che propone.
Tour in Amazzonia colombiana
Come raggiungere l’amazzonia colombiana? Semplice, è necessario prendere un volo per Leticia; per una questione di prezzo abbiamo optato per un volo Avianca ma anche la compagnai Lan opera in questa zona.
Bogotà –Leticia partenza ore 12,04 arrivo alle ore 14,11 (il volo in realtà dura 1 e 30)
In fase di atterraggio inizia ad essere ben visibile sotto di noi (nubi permettendo) un tappeto verde spezzato di tanto in tanto da un corso d’acqua; quella sotto di noi è davvero l’amazzonia la più grande foresta pluviale e tropicale del mondo.
Sergio la nostra guida ci aspetta all’aeroporto, dal primo luglio per i turisti è obbligatorio il pagamento di una tassa d’ingresso per un importo di 20,000 pesos circa 5 € a testa.
Primo giorno in Amazzonia
Dedichiamo questa prima giornata all’esplorazione di Leticia, la cittadina è molto piccola e nemmeno particolarmente bella ma Sergio, ci racconta la sua storia e tutto assume una forma diversa. Scopriamo infatti che negli anni 80, questa era una delle città dei Narcos del cartello di Medellin queste terre erano perfette per la lavorazione della cocaina proveniente dal Perù. Facciamo un tour della città dall’ospedale alle vecchie ville stile Miami Beach al mercato centrale. Con un taxi ci spostiamo nel punto chiamato “Las Tres Fronteras” l’incrocio tra Colombia, Perù e Brasile. Tabatinga (Brasile), si trova a soli 15 minuti d’auto da Leticia mente l’isola si Santa Rosa (Perù) a 5 minuti di barca. Non esistono confini in questo punto esatto le tre nazioni sono come fuse tra di loro.
Si cena presto in amazzonia alle 6 degustiamo la loro famosa pizza: vi confesso che anche noi siamo rimasti perplessi ma ci tengo a farvi sapere che qui è tipica la pizza fatta con la farina di yucca. Il piatto buono semplicemente non è una pizza.
La nostra giornata termina nella Riserva Naturale di Omagua, il momento più bello e strepitoso della giornata. Qui, inizia la nostra prima esplorazione dell’amazzonia a piedi in un trekking notturno: ci mettiamo gli stivali, ci spruzziamo il repellente, torce alla mano si parte.
Il percorso dura circa un’ora, ci sono tantissimi insetti e animali mai visti prima: alcuni ragni sono minuscoli, altri giganteschi, ci sono le rane velenose, rospi e tarantole. C’è un silenzio magico, siamo solo noi e i suoni della natura talvolta inquietanti; di tanto intanto spegniamo le luci delle torce e rimaniamo fermi e in silenzio ad osservare i funghi fluorescenti che illuminano la selva, sembra di essere in un regno incantato. Trascorriamo la prima notte in una casa sull’albero che si trova nel bel mezzo della selva; la casa ha un piccolo bagno, non ha elettricità e luce; è completamente isolata con le zanzariere non c’è pericolo che insetti o animali entrino ma la sensazione è quella di non avere nessun tipo di muro tra noi e la foresta.
Secondo giorno in Amazzonia
Il dolce risveglio nella casa sull’albero è all’alba, il sole e i versi degli animali ci danno il buongiorno alle 5 del mattino: la barca per Puerto Narino ci aspetta.
Ci vogliono due ore di navigazione sul Rio Amazzone per raggiungere il villaggio. Il Rio appare immenso anche se siamo nella stagione secca e il suo bacino è solo di 2km mentre nella stagione delle piogge raggiunge i 20km. Facciamo tappa al villaggio di Macedonia la cui attrazione sono i mercati di prodotti artigianali, questo è solo uno dei tanti villaggi sul corso del Rio; arriviamo a Puerto Narino in tarda mattinata dove incontriamo Jonny che sarà al nostra guida.
La giornata si svolge tra trekking nella selva, che durano circa 4h, di più sarebbe impossibile, il terreno è molto fangoso e sconnesso, Jonny è una guida favolosa ci mostra tantissime specie di animali del sottobosco, scimmie e bradipi. La giornata passa così velocemente ed è già il momento di spostarsi in barca per fare il bagno nel lago Tarapoto tra i piranha. Ci sono tramonti unici in amazzonia e giochi di riflessi sull’acqua aggiungono un’atmosfera magica.
Dopo cena è di nuovo il momento di esplorare la selva notturna per scovare tarantole e rane velenose.
Terzo giorno in Amazzonia
Uno dei momenti più attesi del tour in amazzonia era per me l’avvistamento dei delfini rosa. Con Jonny e la nostra piccola barca esploriamo i laghi nei dintorni di Puerto Narino e dopo pochi minuti iniziano a saltare i delfini rosa: quelli più piccoli sono grigi ma quando crescono diventano rosa. Sono bellissimi e velocissimi immortalarli è davvero difficile e così ci godiamo lo spettacolo. Raggiungiamo il villaggio di Santa Clara con un piccolo trekking attraverso una selva del tutto diversa da quella dei giorni precedenti.
Siamo una zona più calda e pianeggiante e la vegetazione è diversa; gli alberi sono enormi e ci sono moltissime specie diverse di scimmie. Il villaggio che raggiungiamo è abitato da 40 persone indigeni che vivono e popolano l’amazzonia, tutti sorridenti e curiosi, corrono ad accoglierci con grande festa. Ci sono moltissimi bambini e adorano giocare a calcio pranziamo al villaggio con una delle famiglie e nel pomeriggio dopo l’immancabile siesta, andiamo a pesca di piranha. Senza chissà quali attrezzature, ci bastano una canna in bamboo, un filo, un amo e del pollo crudo: i piranha abboccano alla velocità della luce. Non mi sono mai divertita così tanto e mai avrei pensato di essere così brava nella pesca.
Torniamo al villaggio per gustare uno dei piatti tipici dell’amazzonia: la zuppa di piranha e per giocare a calcio nell’attesa che cali il sole ed iniziare l’esplorazione dei laghi nell’oscurità alla ricerca di caimani e serpenti. Non potevo chiedere di meglio: noi, una barca, il cielo stellato che si specchia nell’acqua, e di tanto in tento gli occhi gialli dei caimani che sbucano da dietro le piante vicino alla riva. Avrei voluto che quel momento non finisse mai!
Quarto giorno in Amazzonia
Arriva l’ultimo giorno della nostra esperienza in Amazzonia, ci svegliamo molto presto e prendiamo il “battello” pubblico per tornare a Leticia, una sorta di bus che ferma ad ogni villaggio non solo per far salire e scendere le persone ma anche per trasportare biglietti e buste, un servizio di posta che mi ha fatto tenerezza. Vedere le persone che aspettavano le loro buste al porto o su di una sponda mi ha fatto riflettere sul fatto che noi siamo troppo tecnologici e non ci scriviamo più lettere.
Giunti a Leticia, esploriamo l’isola peruviana di Santa Rosa, un’atollo sul rio amazzone che nella stagione delle piogge viene quasi del tutto sommersa e si possono vedere solo le case che assumono le sembianze di palafitte sull’acqua. I bimbi corrono dietro al nostro moto-taxi cercando di salire, ci gustiamo un ottimo succo di anguria e torniamo alla base per goderci ancora un pochettino la cittadina.
Amazzonia, cosa portare:
Ecco alcune dritte e consigli per affrontare e sopravvivere in un viaggio in amazzonia, oggetti indispensabili e cosa fare prima del viaggio:
- Non esistono vaccini per l’amazzonia ma è consigliabile quello per la febbre gialla. Noi ci siamo rivolti all’istituto per i vaccini internazionali di Milano e abbiamo fatto il vaccino che dura tutta la vita.
- Non abbiamo fatto la profilassi antimalarica, la malaria in amazzonia è diffusa solo in alcune zone ben delimitate, a nostro avviso la profilassi non era necessaria e abbiamo scelto delle protezioni meno invasive.
- Portatevi un repellente a base di DEET: in italia vengono venduti quelli con una concentrazione al 50% mentre online è possibile reperirli con un dosaggio di DEET più alto. Questo repellente è il migliore per le zone della foresta tropicale; noi non siamo mai stati punti, l’importante è cospargersi per bene comprendo ogni parte della pelle scoperta dai vestiti.
- Portatevi pantaloni lunghi e camicie o maglie a manica lunga vi proteggeranno dagli insetti e dalle piante.
- non è necessario che vi portiate scarpe impermeabili e k-way vi verranno dati sul posto stivali in gomma e certa, quando piove in amazzonia non c’è giacca tecnica o scarpa che tenga.
- Portatevi la protezione solare 50+ il sole in queste zone è molto forte e vi scotterete senza nemmeno rendervi conto.
Tour con Amazzonia Tour:
- Non è necessario pagare in anticipo il tour, salderete il conto una volata arrivati a Leticia
- Sergio vi fornirà stivali e certa
- Nel tour è incluso tutto dal momento del vostro atterraggio fino alla vostra partenza non dovrete sborsare un centesimo, sono escluse solo le bevande alcoliche.
- La connessione internet non è presente in nessuno dei villaggi dell’Amazzonia.
- Preparate uno zainetto con lo stretto indispensabile per i 4 giorni di tour, dormirete in villaggi e vi muoverete in piccole imbarcazioni, non è necessario avere con sé tutto il bagaglio.
- Se avete con voi attrezzatura fotografica fate in modo di poterla proteggere dalla pioggia.
- Sergio e il suo staff sono sono persone che vivono sul posto e che si battono per proteggere l’amazzonia.
Non esiste un periodo giusto o sbagliato per visitare l’amazzonia; noi abbiamo scelto di vederla in estate e quindi nella stagione più secca: il bacino del Rio si riduce di chilomentri ed è possibile intraprendere molte più escursioni a piedi nella selva, cosa che durante la stagione delle piogge è più difficile.
Il costi di questa esperienza è stato di 350€ a persona, per maggiori informazioni, contattate Sergio a questo link: http://amazonasjungletours.com/ meglio se utilizzate Whatsapp, come vi anticipavo la connessione è pessima e le mail faticano ad arrivare.
Stupendo è dire poco…non oso immaginare cosa voglia dire mangiare con i locali, sarà stata sicuramente un esperienza memorabile.
E’ stato un viaggio unico e pazzesco, io lo consiglio a tutti!
Cia, vorrei fare questa esperienza a gennaio per combattere anche la mia aracnofobia, anche se amo profondamente la natura.
Mi sapete dare il num di questo Sergio per contattarlo con w up?
Grazie mille e tanti auguri di buone feste.
ciao Wainomi,
mi piacerebbe studiare un viaggio in Colombia proprio nella zona della foresta . L’unico mio problema è che sono terrorizzata dai ragni.. ma cercherò di superare questa paura anche se non sò se sarò in grado.
Cmq mi piacerebbe avere qualche dettaglio in più del viaggio che hai fatto / qualche consiglio e sopratutto avere il contatto di Sergio. E’ possibile?
Grazie mille!
Aurora
Ti basterà cercare Sergio Rojas su Google
Ciao ragazzi! Secondo voi è possibile farlo da sola o accettano un minimo di due persone? Credete che si possano fare anche solo 3 notti con partenza per bogota al 4 giorno?
Ciao ragazzi, pensate che da sola si possa fare ugualmente o accettano un minimo di due persone? Si potrebbe anche fare di 3 notti e ripartire verso bogota al 4giorno o non si può modificare?
Sono stato in Amazzonia 3 anni fa ed è sorprendente scoprire come abbia vissuto le tue stesse esperienze.
Ciao!